LICENZE PER APRIRE UN’ATTIVITÀ ALLE CANARIE: LINEE GUIDA E PROCEDIMENTO PER OTTENERLE

Negli ultimi anni la Spagna si è convertita in una delle principali mete per stranieri che decidono di investire ed aprire una nuova attivitá economica. La Penisola Iberica, così come le Isole Canarie o le Baleari, attraggono per il suo potenziale turistico e per i vari sgravi fiscali che si possono ottenere, diventando l’interesse commerciale di extraeuropei ed europei, tra i quali spiccano i cittadini italiani. Se anche il tuo sogno è quello di avviare un’attivitá economica in Spagna ti consigliamo di leggere questo articolo, nel quale risolviamo dubbi in merito alle licenze necessarie per iniziare il tuo progetto una volta costituita la tua società o esserti registrato come autonomo.

DIFFERENZA TRA LA LICENZA DI ATTIVITÀ E LA LICENZA DI APERTURA

Nonostante la licenza di apertura e quella di attivitá possano sembrar essere la stessa autorizzazione, in realtà sono due concetti distinti e collegati tra di loro. Visto il caos che tutto ciò può generare nel momento di voler iniziare un’attivitá economica in Spagna, passiamo a delineare le differenze tra queste due autorizzazioni.

La LICENZA DI ATTIVITÀ, definita anche come LICENZA DI INSTALLAZIONE, è l’autorizzazione concessa dal Comune nel quale si voglia iniziare l’attivitá e che indica la possibilità di realizzare lavori e installazioni in un determinato locale, sempre e quando si presenti un valido progetto. Questa autorizzazione dovrà richiedersi previamente alla licenza di apertura.

La LICENZA DI APERTURA o FUNZIONAMENTO consiste nell’autorizzazione municipale concessa affinché un locale possa aprire le sue porte al pubblico nel caso di soddisfare i requisiti minimi legali.

LICENZA DI ATTIVITÀ O DI INSTALLAZIONE: tale documento consiste nel permesso rilasciato dal Comune e che certifica che un’impresa è idonea a svolgere una determinata attivitá economica. Si tratta di una procedura necessaria per tutti i tipi di attivitá tranne che per le attivitá professionali, artistiche e artigianali. Sono esenti da questa formalità anche le imprese che svolgono la loro attivitá in un’abitazione privata, che certificano che la loro attivitá economica è sicura o che non ha alcun tipo di vendita diretta al pubblico.

La licenza di attivitá è richiesta ogni qualvolta esista un progetto tecnico di costruzione e per le seguenti attivitá:

  • Le attivitá sottoposte a un controllo ambientale;
  • Le attivitá soggette alla legge sugli spettacoli pubblici e le attivitá ricreative;
  • Le strutture alberghiere in città;
  • Garage-parcheggi con più di cinque posti che non costituiscono la dotazione dell’edificio;
  • Attività in cui gli occupanti hanno difficoltà ad evacuare autonomamente come strutture sanitarie, case di riposo, centri per disabili ecc.…;
  • Impianti radioattivi come radioterapia, radiologia e medicina nucleare;
  • Attivitá industriali connesse con prodotti alimentari destinati al consumo al di fuori dei locali, materiali potenzialmente pericolosi, ecc…

È importante considerare la differenza che realizza la legge tra due macrogruppi di attivitá:

  • ATTIVITÀ INNOCUE. Sono considerate tali tutte quelle attivitá che non causano disagi all’ambiente e non mettono a rischio né persone né beni. Dal momento che queste attivitá non creano problemi di salute e di igiene, non sono soggette a misure per verificare l’efficacia di tali valori. Un esempio di attività innocue sarebbero i piccoli negozi o i piccoli uffici. Questi tipi di attivitá godono di una procedura di legalizzazione più semplice, con requisiti minori e costi inferiori.
  • ATTIVITÀ QUALIFICATE. Si tratta di attivitá che possono creare disagi, essere pericolose o malsane se non ben gestite. Ci riferiamo al settore industriale, alberghiero o ad alcuni negozi specifici come le tipografie o le officine. Viste le loro caratteristiche queste attivitá richiedono misure di sicurezza, sanitarie o ambientali, a seconda dei casi.

La richiesta di una licenza di attivitá deve realizzarsi tramite un modulo standard, corredata tra l’altro da:

  • Un progetto tecnico;
  • Dichiarazione di conformità del progetto alla pianificazione urbanistica;
  • Dichiarazione di aver affisso un cartello annunciando i lavori e l’attivitá;
  • Studio di sicurezza e salute nei cantieri di costruzione sottoscritto da un tecnico competente;
  • Accreditamento della destinazione dei rifiuti prodotti dalla costruzione o dalla demolizione;
  • Dettagli sul tipo di attivitá, durata e posizione dell’occupazione;
  • Un piano in scala;
  • Comprovante del pagamento delle tasse richieste:
  1. Imposte su costruzioni, impianti e lavori (ICIO), che normalmente sarà il 4% della base imponibile;
  2. Tassa per uso privato e utilizzo speciale del Dominio Pubblico Locale;
  3. Tassa per la fornitura di servizi urbanistici.

LICENZA DI APERTURA O LICENZA DI FUNZIONAMENTO: come abbiamo detto si tratta di una licenza concessa dal Comune che ci serve per avviare e mantenere l’attività in un determinato locale.

I requisiti per ottenere questa licenza variano a seconda dei comuni, ma sono spesso molto simili. I comuni esigono che, per rilasciare la licenza di funzionamento, i lavori siano debitamente completati e siano stati eseguiti conformemente alla licenza di attività. Prima di iniziare qualsiasi attivitá bisogna verificare che il Comune permetta di sviluppare la stessa nella zona in cui si trova il locale.

I requisiti per ottenere una licenza di apertura sono i seguenti:

  • Istanza generale in cui deve essere indicato il numero di fascicolo della licenza di attività precedentemente concessa e autorizzata;
  • Certificato finale dei lavori;
  • Allegare un piano di autoprotezione se necessario;
  • Essere in possesso di un’assicurazione di responsabilità civile se l’attività lo richiede;
  • Protezione antincendio se l’attività lo richiede.

La licenza d’apertura ottenuta, generalmente, non ha una scadenza. Ciò ostante nel caso in cui l’attività sia sospesa per un periodo superiore a sei mesi, potrebbe prodursi la scadenza della stessa e sarà l’interessato a dover richiedere la sua riabilitazione a condizione che la normativa applicabile rimanga la stessa al momento della concessione e della sua esecuzione.

SILENZIO AMMINISTRATIVO

Qualsiasi procedura di gestione urbanistica ha dei termini di risposta da parte dell’amministrazione, legalmente stabiliti. Una volta superati questi termini, senza che l’entità incaricata della risoluzione si sia pronunciata, il silenzio amministrativo è considerato positivo nella maggior parte dei casi. Vale a dire che, in linea generale, la richiesta è accolta, con alcune eccezioni:

  • Attività soggette a procedure ambientali;
  • Azioni che riguardano il pubblico dominio o un servizio pubblico;
  • Azioni contro le norme urbanistiche.

In altre parole, il silenzio amministrativo non legalizza azioni contro la legislazione, né azioni con impatto ambientale. Per quanto possa passare il tempo in cui un’azione non è conforme alla normativa, essa non può essere considerata legalizzata, anche se l’amministrazione non risponde.

Negli altri casi, se i termini sono scaduti e desideriamo avere un documento che attesti che l’autorizzazione è stata concessa per silenzio amministrativo, si potrà richiedere per iscritto un certificato che attesti il valore del silenzio positivo.

licenze per aprire un attività alle canarie

LICENZA EXPRESS

La licenza express è stata stabilita in seguito all’approvazione e alla pubblicazione del regio decreto-legge 19/2012 del 25 maggio sulle misure urgenti di liberalizzazione del commercio e di determinati servizi che ha introdotto importanti novità per razionalizzare e rendere più flessibile la concessione delle licenze di apertura da parte dei comuni.

Nel caso di locali di meno di 300 metri quadrati, la Licenza preliminare di apertura non è esigibile, ma è sufficiente una dichiarazione responsabile o comunicazione preventiva al Comune in cui l’imprenditore si impegna ad ottenere posteriormente la licenza di apertura corrispondente. Questo cambiamento si applica alle nuove imprese, ma anche ai cambiamenti di proprietà delle attività commerciali e dei servizi, nonché alle licenze di lavori di ristrutturazione che non richiedono progetti di lavori.

In una richiesta di licenza, di solito dobbiamo presentare tutta la documentazione necessaria in anticipo al comune e attendere che ci venga concessa la licenza. Il rilascio dell’autorizzazione è responsabilità del comune.

Invece in una comunicazione precedente o dichiarazione responsabile, la responsabilità di rispettare tutte le normative è dell’interessato, quindi potremmo incorrere in illegalità senza saperlo.

Con questa procedura l’apertura di un locale può iniziare nel momento in cui presentiamo tutta la documentazione necessaria.

MODALITÀ PER REALIZZARE QUESTO PROCEDIMENTO

Dal momento che esistono varie procedure per richiedere tali licenze, le dettagliamo di seguito:

  • Comunicazione preventiva: per attività che non esigono alcun documento tecnico richiesto dalla normativa settoriale e che eseguono lavori di piccola entità;
  • Dichiarazione responsabile: mediante un documento sottoscritto dal titolare dell’attività. Q
  • Quest’ultimo dichiara, sotto la sua responsabilità, di rispettare i requisiti urbanistici e settoriali richiesti dalla normativa vigente per impiantare, modificare o esercitare l’attività, che dispone della documentazione che lo attesta e che si impegna a mantenerne l’adempimento durante il periodo in cui esercita la sua attività. Tale dichiarazione si realizzerà tramite un modulo specifico fornito dal Comune e sarà accompagnata solo da alcuni documenti come piani di locazione, contratto di locazione, fotografie o disegni dei locali, informe tecnico e tassa abbonata.

Entrambi documenti dovranno essere presentati presso il Comune in cui l’impresa eserciterà la sua attivitá.

CONCLUSIONI

Le licenze di attività e apertura sono documenti indispensabili per l’esercizio di determinate attività commerciali, industriali o di servizi. Coloro che sono interessati ad aprire questo tipo di locali e che soddisfano determinate condizioni come superficie superiore a 300 metri quadrati o che sono dannosi per la sicurezza, la salute, l’ambiente o il patrimonio storico, hanno bisogno della licenza.

Per ottenere questo documento è necessario essere in possesso della relazione tecnica di un professionista accreditato per ogni tipo di attività, pagare le tasse di segnalazione e quelle stabilite dal comune. La documentazione dovrà poi essere presentata presso l’ufficio competente del comune.

Se stai pensando di aprire un locale e hai dubbi che ti attanagliano, contattaci. Ti guideremo in ciascuna delle fasi di presentazione della domanda e ti consiglieremo come agire di fronte al silenzio amministrativo quando l’Organismo pubblico competente non rispetta i termini legali di risoluzioni.

Studio Legale alle isole canarie

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